Consulta del Verde del Comune di Bologna: qualcosa non funziona
Ieri pomeriggio si è tenuta la prima assemblea della Consulta, dopo le dimissioni intervenute a luglio da parte della Dott.ssa lacopetta da ruolo di Presidente.
Il bilancio, a distanza di due anni dalla sua istituzione, è a dir poco sconfortante. Delle 46 associazioni che avevano partecipato alla prima riunione - gran parte delle quali, tra l’altro, ben poco avevano a che fare con la tutela del verde e di cui un cospicuo numero non ha mai partecipato ai lavori della consulta - sono solo 23 le associazioni che ieri sera erano presenti all’assemblea. Peraltro, di tali 23 associazioni regolarmente presenti, in 11 si sono rifiutate di partecipare al voto di nomina del nuovo Presidente, mentre 3 si sono astenute.
All’esito di tale votazione, è stato eletto Presidente della Consulta del Verde del Comune di Bologna il Sig. Giandomenico Fortino (dell’associazione Casaralta) con i voti favorevoli di sole 10 associazioni, rappresentanti la minoranza di ciò che resta della consulta. Di fatto, il Presidente della Commissione comunale, dott. Naldi, in qualità di Presidente della riunione, si è rifiutato di applicare la clausola di decadenza automatica prevista dall’art. 3 del regolamento interno della Consulta, ai sensi del quale è prevista la decadenza dello status di membro della Consulta, per quelle associazioni che non partecipano ai suoi lavori per più di tre volte consecutive.
Una interpretazione del regolamento - quella di Naldi e dell’ufficio legale del Comune - semplicemente assurda, in base alla quale si attribuisce la possibilità alle oltre 22 associazioni cronicamente assenteiste (pertanto da regolamento da dichiararsi decadute) che sono presenti solo in occasione di votazioni di rilevanza, di decidere per se stesse l’effettiva applicazione del regolamento della Consulta o meno.
Il Codacons, nella sua qualità di socio fondatore della Consulta, ha deciso provocatoriamente di auto-espellersi ovvero auto-decadere dalla stessa ancora prima del voto di ieri sera, ritenendo illegittima ed in ogni caso paradossale la riunione. Il fine di tale azione risiede nella volontà di accendere un faro su questa situazione.
Ora, con un Presidente privo dell’appoggio della maggioranza delle associazioni e di un socio fondatore della Consulta che ne contesta la legittimità dell’elezione, è del tutto evidente che si dovrà porre mano alle modalità di funzionamento di un organo istituzionale in cui la maggioranza dei partecipanti contestano - rifiutandosi di votare - l’illegittima elezione del Presidente.
Presidente Codacons Emilia-Romagna e Vicepresidente Nazionale Codacons